Il 23 gennaio è stata una data cruciale per l’Italia, segnando la pubblicazione sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) del decreto che promuove e incentiva la nascita e lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e dell’autoconsumo diffuso nel Paese.

Il 24 gennaio, con la registrazione della Corte dei Conti e l’approvazione della Commissione europea, il decreto CER è entrato ufficialmente in vigore, aprendo le porte a una nuova era di sostenibilità energetica. L’obiettivo principale di questa iniziativa è stimolare la crescita delle CER e promuovere l’autoconsumo diffuso, un passo significativo verso una transizione energetica sostenibile.

Il processo di attuazione è stato articolato e ha coinvolto diverse tappe chiave, tra cui l’approvazione della Commissione Europea e la registrazione presso la Corte dei Conti. Il prossimo passo cruciale sarà l’approvazione delle regole operative del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) entro trenta giorni. Queste regole definiranno le modalità e i tempi per il riconoscimento degli incentivi, aprendo la strada per l’adesione delle comunità alle CER e l’adozione dell’autoconsumo diffuso.

Entro 45 giorni dall’approvazione delle regole, il GSE attiverà i portali tramite i quali i cittadini potranno presentare le richieste per partecipare alle CER e beneficiare dell’autoconsumo diffuso. Il GSE svolgerà un ruolo chiave nel fornire un supporto informativo completo attraverso il proprio sito istituzionale. Documenti e guide informative saranno messi a disposizione per assistere gli utenti nella costituzione delle CER.

In collaborazione con il MASE, il GSE lancerà una campagna informativa per sensibilizzare i consumatori sui vantaggi di questo nuovo meccanismo. Un simulatore online sarà anche disponibile per valutare l’efficienza energetica ed economica delle iniziative, affiancato dalla mappa interattiva delle cabine primarie in tutto il territorio nazionale.

Il decreto individua due vie principali per promuovere lo sviluppo delle CER nel Paese. In primo luogo, un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), rivolto alle comunità con impianti realizzati nei comuni sotto i cinquemila abitanti. Questo contributo supporterà lo sviluppo di due gigawatt complessivi. In secondo luogo, una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa su tutto il territorio nazionale.

Questi due benefici possono essere cumulati, favorendo così lo sviluppo di cinque gigawatt complessivi di impianti di produzione di energia rinnovabile. Il decreto CER rappresenta un passo audace verso la sostenibilità energetica in Italia, incoraggiando la partecipazione delle comunità e promuovendo l’uso responsabile delle risorse rinnovabili. Con questo piano ambizioso, il Paese si posiziona al centro della transizione verso un futuro energetico più verde e sostenibile.